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AZIONE – REAZIONE

 

 

Non distogliere gli occhi

dall’offuscato fragore delle cose che vivono;

non restare inerte nel gelo come si fosse spenta

la tua fiamma; non negare al tuo respiro

la felicità che non hai avuto perché tutto

può nascere da te e riscrivere

la direzione dei tuoi passi

 

 

 

 

 

 

 

VIBRAZIONE

 

 

La nota pura,

l’armonia perfetta, ingenerata

composta da sé stessa si diffonde

nelle frequenze di tutto l’essere

e spirito ed aria creano universi

da ogni vibrazione

 

 

 

 

 

 

 

PIRAMIDE

 

 

Dove sei mia voce,

mio respiro, mia visione confusa?

Dov’è volato il pensiero,

dov’è rinchiusa la riflessione?


 


 

L’immaginazione è l’ultima

stanza della piramide,

un bimbo pietrificato

nelle macerie

 

 

 

 

 

 

 

POESIA

 

 

La poesia se n’è andata

verso luoghi più alti,

non teme il precipizio o la vetta

e si espande

e dissolve nello spazio


 

Io resto qui

In anestesia cerebrale:

in fondo non ho sempre voluto questo?

Forse domani sarà il tempo

di nuove lallazioni

 

 

 

 

 

 

 

IL PRATICANTE ACROBATA

 

 

Com’è lontano

dalla perfezione dell’artista:

con ali d’angelo infiamma

l’aria che lo sostiene, i suoi muscoli

si gonfiano forti sotto la pelle che brilla.


 

L’altro no! L’altro è un pulcino

che precipita con slanci scomposti

fino a toccare il fondo e rimbalzare

nel gioco di un’altalena infinita

senza senso

senza controllo

 

 

 

 

 

 

 

UOMO

 

 

L’uomo

teme di perdersi nella zona grigia

del brodo chimico di architetture

imperfette in uno stupor aeternus

si addentra tra le volte sconosciute

di geometrie impossibili eppure non lontane

dalla perfezione della normalità


 

Quell’uomo,

io lo conosco

 

 

 

 

 

 

 

CERCA IN TE STESSO

 

 

Nessuna stella nella notte gelida,

nessuna candela nella cattedrale muta

e niente fuoco nella casa dai muri che piangono


 


 

Cerca la luce in te stesso

 

 

 

 

 

 

 

IL BRUTTO CARATTERE

 

 

La brace febbricitante,

inestinguibile sopravvive

sotto la terra, sotto la pelle

e sull’anima che fonde

soffiano venti ricolmi di saggezza

e parole senza senso

 

 

 

 

 

 

 

LA CITTA’ MORTA (MERANO)

 

 

In bilico sulle sponde del tempo

sostenuta dal suo stesso decadimento,

il passato non si dimentica:

è solo perduto


 

Così tra fiori e stoffe preziose si profuma

di colonia per nascondere il fetore della cancrena

 

 

 

 

 

 

 

C

 

 

Potessi riascoltare ora

insieme a te

le parole che ti hanno plasmata

e inciso solchi

ed eretto dighe

capirei come sei;

troverei con te altre vie,

nuovi sentieri per aggirare le strade

che non danno scampo

e regalarti un nuovo sole e profumi

di una purezza che non hai conosciuto

 

 

 

 

 

 

 

EL ORFANTO

 

 

Cadere nell’abisso più nero:

il castigo nella stanza buia

di una casa che non ha serrature.

Le porte si aprono casualmente

e l’architettura allucinata cambia forma

come in sogni febbricitanti


 


 

É l’orfanotrofio dei ricordi

 

 

 

 

 

 

 

LA MORTE IN VAL DI FASSA

 

 

In quell’intreccio

misterioso di creature

e di vita l’uomo è debole

come cadaveri di alberi antichi.

La terra feconda lo richiama a sé

nel suo bozzolo oscuro

e nascosta tra le amanite

la Regina delle Fate Cattive

ha giocato a rubargli l’anima

 

 

 

 

 

 

 

UOMO/MACCHINA

 

 

Kilometri di fibre

e di cellule nella biomacchina

orribilmente magnifica.

Miliardi di processi elaborati

da linguaggi sconosciuti

e da codici elettrochimici.


 


 

Appare perfetta

eppure

l’abbiamo vista cadere

rantolando e inciampare

soffocando nel sangue

 

 

 

 

 

 

 

PRIMO GIORNO D’AUTUNNO

 

 

Parole perdute nella tempesta

di vortici inversi


 

Tutto precipita verso il centro

sempre più denso

come al preludio dell’universo


 

E la stagione del drago

porta invece sfiniti tormenti

nelle notti sempre più lunghe


 


 


 

Il vero vivere è prigioniero

nel guscio di una castagna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando ci libereremo

di questa ingrata eredità?

Quando cadrà il drappo

delle nubi scoprendo

il destrutturato cammino

in un nitore perfetto?

Quando le nostre gambe di neonati

saranno tanto forti

da reggere l’opprimente

fagotto di Pollicino,

smetteranno di tremare?


 

Sarà come vedere per la prima volta;

il mondo si mostrerà rinnovato

e insieme esploreremo le prospettive

di cui siamo architetti.


 


 

Sarà così?

 

 

 

 

 

 

 

NOTE PERDUTE

 

 

Quante note perdute

nelle lunghe notti

che ingoiano ogni cosa


 

armonie perfette si dissolvono

mentre cerchi di trattenerle,

e si spengono come echi

di sogni antichi

 

 

 

 

 

 

 

IL GIORNO INUTILE

 

 

Un giorno inutile nell’inadeguatezza

di una bellica competizione

di indifferente crudeltà.

Muscoli di plastica si ammollano

al sole e nel sudore e nella testa

zolle di torba disegnano

scenari di sciagura

 

 

 

 

 

 

 

APPUNTAMENTO AL BUIO

 

 

Addormentati con me stanotte, amore mio.

Abbandonati teneramente nel mio abbraccio

e cullami nel tuo respiro; sogniamo i nostri fantasmi

ma restiamo uniti nel tocco impalpabile

dei corpi incoscienti fino al mattino,

che di nuovo ci dividerà per lunghe ore

d’affanno


 


 

Ci rivediamo

al calar delle tenebre

 

 

 

 

 

 

 

L’URLO

 

 

La paura del silenzio

è quella di un urlo improvviso

che squarci la placenta degli incubi

 

 

 

 

 

 

 

L’ABISSO

 

 

Appeso a un filo

di parole perdute

l’abisso mi fissa

coi suoi occhi di gatto

 

 

 

 

 

 

 

LA CADUTA DI ROHAN

 

 

Dove sono il cavallo e il cavaliere?

Dov’è il corno che suonava?


 

Gli anni della forza consumati

in guerre che scoppiano a ogni alba.

E il vento di fine autunno sibila

tra i palazzi in rovina, su prati gialli

sfiniti di montagne divenute cattive


 

Un vecchio osserva

l’orizzonte oscuro e si volge

a rincorrere ad ovest i riflessi

di ogni singolo giorno perduto

mentre il freddo opprime

il cuore rassegnato


 


 

Vecchio eroe, sarai solo

nella battaglia finale

per tenere la fortezza dell’anima

ma vivrai nella memoria del nuovo sangue

che fluisce da te e intorno a te

 

 

 

 

 

 

 

 

TESTAMENT

 

 

E dovessi andare

ricordatemi com’ero

nei giorni spensierati

d’estate, baciato dal sole e dal vento

vento di montagne misteriose


 

Non pensatemi nella macchina

a molla in fila nella nebbia

di inverni malsani, quando la tristezza

ti salta alla gola silenziosa

come il buio che opprime un cuore

fragile come acqua alla prima indecisa gelata


 


 

Non sono riuscito a proteggervi:

la vita mi è crollata addosso

prima che potessi salvarvi

dalla mia stessa rovina

 

 

 

 

 

 

 

PROMESSA

 

 

Perché lacrime colano

come gocce d’argento

sul tuo viso di porcellana?

Perché la tristezza ti possiede

nella tua età più bella, tu che bella

già sei?


 

Affidami il tuo cuore affinché

lo custodisca e lo coltivi come si fa

con il fiore più prezioso

di un giardino incantato e soffiamo insieme

sulle braci del nostro amore

per farlo diventare fuoco che scalda

le stanze dove arderà la nostra passione

delicata come farfalle

e profonda come i sogni

 

 

 

 

 

 

 

BIOPSIA DI UNA SOGLIOLA

 

 

Perché non dovrebbe aver senso

ripensare ai ricordi paurosi dell’infanzia?

Vorrei anzi che la mia anima si aprisse

come una sogliola per studiarne ogni piega

e, magari, capire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come una tartaruga

aspetto in un guscio di mattoni

una nuova primavera

 

 

 

 

 

 

 

IL SENTIERO DEI MORTI (EL TRODO DEI MORCHIES)

 

 

Giro sempre intorno

all’abisso senza mai guardare

dentro, arrivando al vuoto

alla fine di sentieri impossibili,

attraversando ponti di sola neve,

attraverso camini di roccia che taglia veramente,

come sanguinano le ferite dei miei scherzi

da equilibrista cieco.


 

Io lo so: questo gioco mi ucciderà,

con fiori sconosciuti

recisi dalle mie mani morte

alla fine del mio tempo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché lacrime colano

come gocce d’argento

sul tuo viso di porcellana?


 

Perché la tristezza ti possiede

nella tua età più bella, tu che bella già sei?


 

Affidami il tuo cuore,

affinché lo custodisca e lo coltivi

come il fiore più prezioso

di un giardino incantato


 

E soffiamo insieme

sulle scintille del nostro amore

per farlo diventare fuoco

che scalda le stanze dove arderà

la nostra passione, delicata 

come farfalle e profonda come i sogni

 

 

 

 

 

 

 

KRONOS

 

 

Giorni uguali l'uno all'altro,

il nuovo giorno divora il precedente.

Restiamo come pesci a boccheggiare

in un lago che va morendo,

nell'attesa di un riscatto che non arriva mai

 

 

 

 

 

 

 

L’ELFO FEMMINA

 

 

Sembrava un elfo

dei nostri tempi

con quel sorriso misterioso

come il suo silenzio


 

e nel suo sacco chissà che segreti

da tenere per sé una volta rientrata

nel suo rifugio oltre le montagne


 


 

Ma io so che era umana

perché il sole aveva carezzato

di rosso il suo viso

nato da un sogno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla lama di un coltello

non si può tornare indietro


 

con il cuore spezzato

camminiamo in un incubo

come pupazzi senz'occhi,

equilibristi casuali

in un gioco mortale

tra il sangue ed il buio

senza saper decidere


 

senza speranza di salvezza